Per un 28 giugno De-genere: a ciascun* il suo!
Gli ultimi tempi durano da troppo.
Triste è infatti la vittoria di una destra omofoba e razzista, triste è
il dilagare della paranoia securitaria foraggiata da media e partiti
politici.
Triste è il modello dell’ uomo bianco benestante che, pur di difendere il
proprio portico, addita come nemico ogni soggettività portatrice di
differenze.
Triste è il fatto che la vita di ogni “diverso” sia
oggi minacciata da
una cultura omologante, machista, fascista e proibizionista che in nome
della sicurezza diffonde in realtà panico e senso di claustrofobia.
Ma a noi piace respirare!
Dovremmo forse stare qui a strapparci le parrucche?
Invertiamo la situazione!
Esultiamo insieme per la disfatta di una sinistra che non si è
svecchiata, mai sbilanciata né contrapposta al bigottismo perbenista, al
clericalismo andreottiano imperante.
Rallegriamoci, poiché è attraverso questo specchio che ci siamo
riscopert* ancora una volta divers* da loro e li abbiamo visti
assomigliarsi sempre di più.
E’ tempo di essere protagonist*, di far sentire le nostre voci.
Voci laiche, consapevoli e immuni da ogni forma di integralismo,
clericalismo, fascismo, autoritarismo e proibizionismo.
Voci di lesbiche, precar*, trans, migrant*, gay, student*, corpi
parlanti che sono carne viva di queste strade e che per questo
rivendicano la possibilità di decidere autonomamente delle proprie vite.
Dal letto all’aula studio, dal negozio stile ghetto chic alla piazza: decidiamo noi!
Provano in ogni modo ad incasellarci. Tanti sono i dispositivi di
controllo che ci vorrebbero neutrali, normali, magari anche impauriti: se
non riescono a normalizzarci con la famiglia, ci sarà
sempre un prete, un pedagogo, un ginecologo, uno psichiatra, un
insegnante, un datore di lavoro, un programma televisivo, un carceriere,
un cpt, ad aspettarci.
Purtroppo per loro ci sentiamo liber* di rifiutare quelle norme sociali!
Il 28 giugno al Bologna Pride ci piacerebbe fare proprio questo:
lasciare ogni tentativo di divisione binaria “maschietto-femminuccia” a
una concezione biologica peraltro ormai superata, non delegare alcuna decisione
in merito ai nostri tempi e alle nostre forme di vita.
Vogliamo praticare la condivisione, amare e godere
della
vita, come singolarità, non come individui isolati, ma come una parte di
un agire collettivo, che mette al centro le contraddizioni tra la
metropoli e le passioni dei corpi.
Negli ultimi tempi a Bologna abbiamo creato occasioni nelle quali
mettere in gioco i nostri corpi desideranti, lottando contro chi
vorrebbe impedire la nostra volontà di autodeterminarci e contro chi
vorrebbe decidere sulla nostra pelle.
Le realtà e le soggettività bolognesi, con pratiche e contenuti diversi,
hanno creato percorsi e saputo intercettare questo fortissimo desiderio
di opporsi alla triste Norma.
Sarà apportando questa ricchezza che gli spazi sociali, i collettivi e tutte
le individualità che percorrono il movimento attraverseranno
un evento importante come il Bologna Pride.
Una ricchezza che parla il linguaggio delle lotte e che è capace
di far emergere le molte contraddizioni che questa
città vive.
In vista del Bologna Pride del 28 giugno, è tempo di parlare al plurale,
di praticare, vivere e moltiplicare le differenze.
Abbiamo tanti desideri da esprimere..e da realizzare!
Rete QueeRing BO
Promuovono, aderiscono e condividono:
XM24 – Crash! – Guai a chi ci tocca – Livello 57 – Open The Space – Lazzaretto Autogestito – VAG 61 – TPO – C.U.A. Bologna – Aut. Of. – Assemblea Antifascista Bologna
Fuxia Block (Padova) – SciPol (Padova) – Vincenzo Barba
::Do you share me?::
Se condividete questo documento potete inviare la vostra adesione individuale o collettiva alla mail: infoqueer (at) bastardi (punto) net
Appuntamento il 28 giugno alle 14.00 in piazza di Porta Ravegnana (sotto le 2 torri) e durante la Parata del Bologna Pride nello spezzone QueeRing BO 😉