4 città per il T-DOR, Bologna_Napoli_ Torino_Verona
:::Bologna:::
Venerdì 20 novembre
Ore 18.00 > in Piazza del Nettuno sit-in/fiaccolata per ricordare in sincronia con tutti i paesi del mondo le vittime dell’ultimo anno.
Ore 19.00 > performance dimostrativa altamente visiva all’incrocio della T
Ore 21.30 > Davide Tolu e Matteo Manetti presentano “One new man show”. Al Cassero, in collaborazione con CGIL.
more info: www.mit-italia.it – www.circolopink.it – www.torinopride2006.it
VENERDI 20 NOVEMBRE 2009 TDOR – Transgender Day of Remembrance
“Erano convulsioni del mondo, noi ci scavavamo una tana e tiravamo avanti. Sono i grigi che fanno un paese, chi non conta tace, subisce, o anche applaude ma aspetta che passi. Si avvezza a credere che passerà, che stia passando. Bisogna che abbia l’acqua alla
gola per ammettere l’irreparabile. Così accadono le enormità”.
Rossana Rossanda in La ragazzamdel secolo scorso
Transfobia!?… per esempio l’Italia!
Sappiamo che durante il fascismo si girava la testa dall’altra parte, si preferiva non vedere, non sapere tutto quello che stava accadendo, il confino, le violenze, fino alla deportazione di tutti i diversi, compresi omosessuali e transessuali. Più o meno quello che succede oggi in Italia dove si consuma il più alto numero di omicidi di transessuali, dove le aggressioni transfobiche si susseguono a ritmo serrato, dove l’esclusione e l’emarginazione nei confronti delle persone transessuali sono altissime e dove… si preferisce non parlarne, girare la testa da un’altra parte perché la cosa non è importante. La questione non riguarda la politica perché in Italia i dettami del Vaticano proibiscono di toccare l’argomento…ci sono cose più importanti appunto. Salvo a parlarne (a sproposito) quando scoppia lo scandalo che vede coinvolto il personaggio di spicco beccato in flagranza con il simbolo stesso del peccato. In Italia dove da una legge contro la discriminazione paradossalmente viene tolta la categoria più colpita, i/le transessuali appunto! Dove una legge contro le discriminazioni già ripulita e ridotta all’osso viene bocciata in commissione con motivazioni uguali a quelle dei tribunali dell’inquisizione. Dove giornali e televisione riducono tutto in folklore e cronaca nera compresa la dignità di migliaia di transessuali. Dove negli atti di bullismo la parola più gridata è brutto frocio rivolto indistintamente sia a gay che a transessuali. Dove un prete che unisce in matrimonio una trans viene scomunicato. Dove si orchestrano campagne elettorali centrate sulla paura del diverso, sul degrado, sulla minaccia alla morale indicando per questo gli untori da cui difendersi…tra cui le transessuali. Dove dai pulpiti ecclesiastici viene ribadito che la natura ha creato l’uomo e la donna, tutto il resto è abominio. E intanto, a causa di tutto questo, la violenza trans fobica si è cronicizzata, si è radicata al punto di diventare una caratteristica della cultura italica. Non vogliamo celebrare la solita ricorrenza con la solita mestizia e rassegnazione ma con il nostro orgoglio e la nostra dignità che noi e solo noi ci siamo guadagnati. Riprendendo gli stessi concetti usati contro di noi, li ribaltiamo rimandandoli al mittente, perchè quello che succede in Italia è vergognoso, indecente, indecoroso, scandaloso. In Italia appunto, il Transgender Day of Remembrance, la giornata dedicata in tutto il mondo alle persone transessuali uccise. Ogni anno viene compilata la lista con i nomi di tutte/i coloro che sono stati assassinati negli ultimi 365 giorni…tanti, troppi!
Dal 1998 in tutto il mondo il 20 novembre si celebra il Tdor, il Transgender day of Remembrance, ovvero la giornata dedicata alle vittime della transfobia. Per ricordare chi ha dovuto pagare con la propria vita il prezzo di poter essere se stess*.