In un contesto di crisi e impoverimento generale a cui si aggiunge la tragedia del terremoto che colpisce i nostri territori, la risposta politica di “solidarietà nazionale” non è sufficiente e nemmeno questo pride sobrio e austero.
Rifiutiamo l’idea che, di fronte alla tragedia, bisognerebbe moderare i toni della protesta.
Con più forza grideremo il rifiuto delle politiche di austerità, del debito pubblico e privato vissuto come colpa, del ricatto della precarietà che opprime tante donne, lesbiche, gay, trans e che fa sì che i morti del terremoto siano morti sul lavoro: lavoratori, lavoratrici e migranti che fanno il turno di notte in capannoni che sono trappole per topi. Non attenderemo l’ennesima speculazione sulla ricostruzione post terremoto per renderci conto che la gestione del rischio è già parte del marketing politico-mediatico che riconosciamo e combattiamo.
Rifiutiamo le trappole dell’assimilazionismo e del riconoscimento e il gioco di banche e multinazionali che pensano di ripulire le proprie politiche di sfruttamento e speculazione finanziaria con una spolverata rosa di pari opportunità aziendali o di quote froce.
Mai come ora è necessario rivendicare, oltre ai diritti civili e alla legittimità delle nostre relazioni affettive nelle loro molteplici forme, diritti sociali e reddito di autodeterminazione per tutt@. Reddito per sottrarsi alla dipendenza dalla famiglia, al ricatto della precarietà che ci impedisce di vivere apertamente la nostra sessualità o alla dedizione riconoscente allo spirito gay friendly dell’impresa. Reddito per sottrarsi al ricatto che costringe le operaie e gli operai delle zone terremotate a firmare le liberatorie per sollevare il datore di lavoro dalla responsabilità di verificare le condizioni di sicurezza.
Mai come oggi è necessario riappropriarci e redistribuire la ricchezza culturale, sociale e materiale che tutt@ produciamo, sottraendola ai meccanismi di mercato e alle politiche di diversity managment che mettono a valore le nostre differenze, riducendole a stereotipi, stili di vita, nicchie di consumo, svuotandole della loro favolosità.
Appuntamento ai giardini Cassarini in Porta Saragozza h 14.30 dietro lo striscione “Favolose contro l’austerità”
Atlantide, Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, Mujeres Libres, Barattolo, Frangette Estreme e altre singole favolosità